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Spondilolistesi
La spondilolistesi è una condizione che si verifica quando una vertebra scivola in avanti rispetto alla vertebra sottostante. Questo problema, che colpisce principalmente la colonna lombare, può causare dolore, rigidità e, nei casi più gravi, sintomi neurologici. La diagnosi precoce e un trattamento adeguato sono fondamentali per migliorare la qualità della vita del paziente.
Cause
La spondilolistesi può avere diverse cause, tra cui:
- Congenite: Difetti strutturali presenti dalla nascita, che aumentano il rischio di scivolamento.
- Traumatiche: Lesioni acute o fratture che compromettono la stabilità vertebrale.
- Degenerative: Usura progressiva delle articolazioni e dei dischi intervertebrali, più comune negli anziani.
- Istmiche: Difetti nell’istmo vertebrale, spesso legati a stress ripetuti o attività sportive.
- Patologiche: Malattie come tumori o infezioni che indeboliscono le strutture ossee.
Sintomi
I sintomi variano in base alla gravità dello scivolamento e alla compressione delle strutture nervose:
- Dolore lombare: Il sintomo più comune, spesso aggravato da movimenti o attività fisiche.
- Rigidità e limitazione del movimento: Difficoltà nel piegarsi o nel ruotare il tronco.
- Dolore irradiato: Può estendersi ai glutei o alle gambe (sciatalgia).
- Debolezza muscolare e formicolio: Indicativi di compressione nervosa nei casi più gravi.
- Deformità visibile: Nei casi avanzati, può essere presente un’alterazione della postura o una lordosi accentuata.
Diagnosi
La diagnosi della spondilolistesi è un processo che combina l'osservazione clinica con l'uso di tecniche di imaging per confermare il sospetto diagnostico, stabilire il grado di gravità e pianificare un trattamento adeguato.
1. Anamnesi: Valutazione dei sintomi (dolore lombare, debolezza agli arti inferiori, rigidità).
2. Esame Clinico: Valutazione della mobilità spinale, forza muscolare, sensibilità e riflessi.
3. Imaging:
- Radiografie (Proiezioni standard):
Laterale: Essenziale per misurare il grado di scivolamento secondo la scala di Meyerding.
Antero-posteriore (AP): Per valutare deviazioni laterali o asimmetrie.
Radiografie dinamiche: In flessione ed estensione per determinare l'instabilità vertebrale.
- Risonanza Magnetica (RMN): indicata per valutare le strutture molli circostanti, come:
- Compressione delle radici nervose.
- Stato dei dischi intervertebrali.
- Presenza di stenosi del canale vertebrale.
- Tomografia Computerizzata (TAC): fornisce una visualizzazione dettagliata della struttura ossea; utile per valutare fratture dell’istmo vertebrale o deformità complesse.
Classificazione
La classificazione della spondilolistesi si basa su diversi criteri:
Secondo Meyerding (grado di scivolamento):
- Grado I: Scivolamento inferiore al 25%.
- Grado II: Scivolamento tra il 25% e il 50%.
- Grado III: Scivolamento tra il 50% e il 75%.
- Grado IV: Scivolamento superiore al 75%.
- Grado V (spondiloptosi): La vertebra scivola completamente.
Tipologica (Wilkinson):
- Congenita
- Istmica
- Degenerativa
- Traumatica
- Patologica
Trattamento
Il trattamento della spondilolistesi dipende dalla gravità dei sintomi, dal grado di scivolamento della vertebra e dall'impatto sulla qualità della vita del paziente. Le opzioni terapeutiche possono essere suddivise in approcci conservativi e chirurgici.
Trattamento Conservativo
Indicato nei casi di spondilolistesi lieve o moderata, soprattutto in assenza di grave compressione nervosa o instabilità significativa. Ha come obiettivo quello di ridurre il dolore, migliorare la funzionalità e la qualità della vita e prevenire ulteriori peggioramenti..
Riposo relativo: Evitare attività che aggravano i sintomi, come il sollevamento di pesi o sport ad alto impatto.
Farmaci:
- Analgesici: Paracetamolo per dolori lievi.
- Antinfiammatori non steroidei (FANS): Per ridurre dolore e infiammazione (es. ibuprofene, naprossene).
- Miorilassanti: Per alleviare spasmi muscolari.
- Infiltrazioni di corticosteroidi: Iniezioni epidurali per ridurre l’infiammazione locale e alleviare il dolore da compressione nervosa.
Fisioterapia:
- Esercizi per rafforzare i muscoli paraspinali e addominali, che supportano la colonna vertebrale.
- Stretching per migliorare la flessibilità.
- Tecniche di postura e ergonomia per ridurre lo stress sulla colonna.
- Tutori ortopedici: L’uso di busti o supporti lombari può fornire stabilità e ridurre il carico sulla colonna vertebrale.
- Terapie complementari: Yoga, pilates o agopuntura, se indicati, possono aiutare nella gestione del dolore e nella riabilitazione.
Trattamento Chirurgico
Indicato nei casi gravi o quando il trattamento conservativo non è efficace. Le condizioni che richiedono chirurgia includono lo scivolamento severo (Grado III o superiore), il dolore persistente e refrattario ai trattamenti conservativi, la compressione significativa delle radici nervose con sintomi neurologici, l'instabilità vertebrale documentata.
Artrodesi Spinale (Fusione): consiste nella fusione di due o più vertebre adiacenti per stabilizzare la colonna, utilizzando materiali come barre metalliche, viti peduncolari, gabbie intersomatiche e innesti ossei.
Decompressione nervosa: consiste nella rimozione di strutture ossee (laminectomia) o discali che comprimono i nervi spinali.
Riduzione dello scivolamento: in alcuni casi, si tenta di riposizionare la vertebra scivolata prima della fusione.
Attraverso tecniche minimamente invasive e approcci chirurgici moderni con incisioni ridotte si può ridurre il tempo di recupero e le complicanze post-operatorie.
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